SIEDITI ACCANTO ALLA MORTE. E ASCOLTA.
- Teresa Distefano
- 18 mag
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 19 mag
Non come a una fine, ma come a un’iniziazione.
Non come a un castigo, ma come a una soglia.
C’era una volta un’anima in cammino.
Aveva attraversato deserti, templi, illusioni.
Aveva cercato la verità nei libri, negli occhi altrui, nei cieli stellati.
Ma qualcosa mancava. Sempre.
Un senso di precarietà. Una fame invisibile.
Finché un giorno, nel mezzo del cammino,
si trovò davanti a un fiore.
Non un fiore qualunque:
un fiore al culmine della sua bellezza,
ma con i bordi già un po’ secchi,
il gambo curvo, la fragranza che sapeva di addio.
Il fiore tremava.
Non per il vento, ma perché stava morendo.
E in quella morte imminente — c’era tutto.
Il profumo era più intenso.
Il colore più vivido.
Il presente… eterno.
Solo ciò che può morire, può davvero essere amato.
E allora l’anima comprese:
la morte non è la nemica della vita.
È la sua amante. La sua custode.
La sua maestra segreta.
Chi teme la morte, non ha ancora osato vivere fino in fondo.
“La gente ha una paura sbagliata della morte.
La morte non è reale.
È solo un concetto.
Noi pensiamo che nasciamo in un giorno, e poi moriamo in un altro.
Ma non è vero.
Guardate a fondo. Io non sono mai nato, e non morirò mai.”
— Thích Nhất Hạnh
La vita vera comincia dove finisce il controllo.
E lì si apre lo spazio sacro della vacuità.
Non un vuoto sterile, ma un grembo cosmico.
Non un'assenza, ma una presenza silenziosa.
Un fiore di plastica non muore mai.
E proprio per questo non vive.
Non ha profumo. Non ha tempo.
È eterno nella forma, ma morto nell’anima.
La bellezza autentica è fatta di impermanenza.
Come la musica, che vive solo mentre vibra nell’aria.
La nostra mente cerca sicurezza, durata, garanzie.
Ma l’anima… l’anima cerca verità.
E la verità è che ogni cosa nasce, cresce, appassisce e muore.
Ogni amore. Ogni corpo. Ogni identità.
E più resisti a questo flusso,
più soffri.
Morire non significa scomparire.
Significa cambiare forma.
Come la foglia che si stacca,
ma nutre la terra.
Come il giorno che si spegne,
perché la notte possa parlare.
Chi si siede accanto alla morte con cuore aperto,
non invecchia: si espande.
Non si spegne: si trasforma.
Perché in ogni fine, se guardi bene,
c’è una nuova nascita in attesa.
Se vuoi davvero nascere a te stesso,
lascia morire ciò che non è più tuo.
Le maschere. Le finte sicurezze. I ruoli appesi al cuore.
Siediti accanto alla morte come a una sorella.
Guardala negli occhi.
E lascia che ti inizi.
Chiudi gli occhi. Respira.
Visualizza un fiore che sboccia… e si dissolve.
In quel gesto c’è il tuo potere.
In quella fine, la tua verità.
Se qualcosa dentro di te sta appassendo, non trattenerlo.
Lascia che muoia con grazia.
Vuoi esplorare più a fondo questi passaggi interiori?
Ti accompagno volentieri nel rito della tua rinascita.
Scrivimi in privato o iscriviti alla Palestra dell’Anima.
Teresa, Life Spiritual Coach
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